PL: Progettare Libri - In Principio fu...

... il Verbo.
La parola, il parlare, la teoria. Già.
Ma faccio due passi indietro.

Settembre, la seconda metà del mese.
Un periodo, per me, intenso e difficile a causa di pesanti problematiche lavorative.
Uno di quei momenti che ti sfibrano e in cui la voglia di creare e sorridere è simile a un fiume in secca.
Un giorno un caro amico mi scrive: «Ti consiglio un bel corso, Progettare Libri».
Il Progettare Libri che avevo già preso in considerazione in Primavera?
Il corso per cui mi ero informata e avevo scritto al TopoPittore per avere info?
Che coincidenza.
Mi piace raccogliere segni.
E allora sai che faccio, mi ri-informo.
Sai mai che mi libero dal pantano emotivo in cui son finita.

Primissimi di Ottobre.
Contatto Paolo e scrivo alla Scuola di Arti Applicate del Castello Sforzesco.
Mi viene mandato il programma e le informazioni necessarie per partecipare alla pre-selezione.
La data limite per l'invio dei materiali è il 7 Ottobre!
Sempre all'ultimo, Ilaria!
Passo una giornata a recuperare dei progetti nel cassetto, a sistemarli e li invio.

©Ilaria Mozzi
©Ilaria Mozzi

©Ilaria Mozzi
Incontro il mio amico.
Sai che sto partecipando alla pre-selezione del corso che mi avevi consigliato?
«Ila, davvero? Pure io!! Speriamo bene... chissà quanti saremo».

Passa così una settimana buona.
Ci terrei davvero moltissimo a fare questo corso. Il programma è davvero interessante:

"Un libro è un oggetto complesso, la cui realizzazione coinvolge competenze molto diverse. Padroneggiare queste competenze semplifica la collaborazione fra chi crea e chi produce il libro, permette ad autori e illustratori di pensare ai libri in maniera organica e migliorare le qualità dei loro progetti, offre gli strumenti per autoprodurre pubblicazioni in piccola serie."
Si propone di spiegare tecniche e modi di realizzare libri, di mettere praticamente alla prova gli allievi e di definire aspetti teorici importanti quali l'economia e l'anatomia del libro.
Un corso così, ancora non l'avevo trovato.
Inoltre i docenti (Paolo Canton e Giulia Sagramola) sono professionisti di tutto rispetto.
Ho bisogno di nuove prospettive e una boccata d'aria fresca!
Metà Ottobre.
Arriva una mail dalla Scuola del Castello.
Sono ammessa!
Saltello felice per casa e scrivo al mio amico Fabio per dirglielo.
«Ila, davvero? Pure io! Saremo compagni di banco!»
Evviva!

23 Ottobre
Sono emozionata, il primo giorno di scuola.
La prima lezione.
Siamo in 16, di età diverse, di etnie diverse (Italia, Spagna, Iran, Bulgaria, Brasile...), di formazione e professioni variegate (illustratori e artisti, studenti e precari, bibliotecari e architetti, impiegati comunali e disegnatori di moda), qualche faccia nota e molte nuove.

Siamo tutti forse un pò impacciati; ci si guarda, ci si sorride timidamente, qualcuno si presenta «Ciao, mi chiamo Vessela... Vess per gli amici», qualcuno tace seduto al suo posto...
Per fortuna ci pensano Paolo e Giulia a scaldare l'atmosfera, nonostante (e questo è stato ammesso a fine corso, ma è utile come premessa) siamo tutti (o quasi) un pò intimoriti dalla "fama autorevole" dei docenti.
Questi ultimi, invece, introducono il corso come se ci conoscessimo da sempre, con aria amichevole e disinvolta.
Assieme alla frizzante e intraprendente Giulia (bravissima illustratrice e grafica, andate a guardare i suoi lavori!), Paolo comincia a fornirci un'incredibile quantità di nozioni e informazioni teoriche sul mondo editoriale!

Chi sono i protagonisti del processo di produzione di un libro?
Come interagiscono tra loro?
Quali i costi e quali i guadagni delle varie parti?
E noi allievi giù a prender appunti, annotare numeri e percentuali, copiare schemini dalla lavagna!

E ancora...
Come funziona l'autoproduzione?
Quali i mezzi e le energie implicate?
Quali i costi e i ricavi?
E noi studenti a bocca aperta, ammirati dal coraggio imprenditoriale di Giulia e dai lavori che ci mostra come esempio.

Tre ore di lezione in cui la bocca resta chiusa, ma le orecchie e il cervello si aprono a raccogliere il fiume di nozioni offerto.
Tre ore in cui si sentono il rumore delle penne sui fogli e lo sfrigolare delle domande e dei dubbi che attraversano le menti.

Usciamo dall'aula "cotti" a puntino, con gli occhi sgranati e una lista di materiali da recuperare.
Quante cose, eh?
«Guarda Ila, ho la testa che fuma... e siamo solo alla prima lezione, chissà cosa ci aspetta!?»

... continua...


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