PL: Progettare Libri - Strane e oscure...

... materie.
Anzi, strani e oscuri materiali quelli da recuperare.
Nella lista, infatti, oltre a oggetti d'uso comune per un illustratore come la riga a T (dai tempi del liceo!!!) e il taglierino, ne troviamo di inusuali come il punteruolo e il bisturi (brrrr) e di veramente sconosciuti come il creaser o stecca osso!

Alla ricerca di questo strano aggeggio, mi sento un pò come Harry Potter quando deve scegliere (o essere scelto) dalla sua Bacchetta!
Infine, armata delle info date dal Prof. e da quelle trovate sul web... in poco tempo mi trovo tra le mani il misterioso utensile e mi preparo per la seconda lezione.


6 Novembre
«Ila, l'hai trovata?»
Certo Fabio, ecco la tua personalissima stecca osso!
Dove l'hai trovata? chiede qualcuno. L'ho cercata ma nessuno la conosceva...

Ma l'attenzione viene subito distolta dal magico creaser e riportata a una lunga, densa lezione teorica.
Paolo e Giulia partono in quarta, snocciolando un sacco di preziose nozioni!
E noi, da bravi alunni, di nuovo chini sui nostri appunti a scrivere di anatomia del libro, a riempirci la testa di nuovi termini come cartone grigio grigio, segnature,canaletto, a imparare a riconoscere i formati della carta e le possibili piegature.


Paolo ci mostra un foglio di stampa, ci spiega i procedimenti di stampa e sottolinea la necessità di rispettare determinate regole nel preparare illustrazioni destinate alla pubblicazione.
Regole spesso "dimenticate" o sottovalutate dagli illustratori. Una su tutte: rispettare e ricordarsi le abbondanze! Quei semplicissimi 3 o 5 millimetri da aggiungere a ogni lato dell'immagine, quel sottile spazio apparentemente inutile... invece fondamentale nel momento in cui i fogli di stampa (su cui compaiono tutte le pagine di quello che sarà il libro) andranno tagliati e rifilati.

Tre ore ancor più intense del precedente incontro.
Tre ore ricche di prese di coscienza, di scoperte, di conferme.
Questa volta all'uscita, io e Fabio nemmeno parliamo... ci bastano gli occhi sgranati.


20 Novembre
Terza lezione.
Non lo sappiamo ancora, ma da adesso in poi... non potremo più tornare indietro!
Dopo un allegra presentazione dei vari tipi di rilegatura, di nuovi schizzi sul quaderno degli appunti con relative definizioni e di esempi fisici di libri confezionati bene oppure male, Paolo e Giulia, tutti felici ed emozionati ci presentano la nuova fase del corso: la piegatura dei fogli!


Ci vengono generosamente distribuiti fogli grandi e piccoli, colorati o bianchi, di grammature diverse e, dopo breve dimostrazione, tutti giù a piegare e, finalmente, a provare la stecca osso!

Breve momento di estasi: usare la stecca osso la prima volta ti apre un mondo e un sorriso. Mai più dovrete calcare con l'unghia del pollice, magari facendovi pure male, per piegare a dovere un fascicoletto. Con il creaser la vostra vita sarà davvero più facile!
Fine dello spot pubblicitario.

Frusc, trac, frusc, trac, frusc, trac... questo quello che riempie l'aria della nostra aula.

Dopo piegature varie, i Profs. ci suggeriscono diversi tipi di taglio e intervento sui fogli.
Ed ecco comparire tra le nostre dita strutture improbabili, buffe, informi, geniali di carta.

E all'amore per il creaser, al sorriso entusiasta di Paolo e Giulia, si aggiungono... i compiti!
«Chi non li fa... punizioni corporali!» scherza Paolo sventolando il bisturi!
I primi compiti a casa...
Scegliere una delle strutture appena create e inventarci una storia, un libretto; dargli un senso insomma.
Il procedimento usuale, in cui uno ha un'idea e ci costruisce intorno la forma, viene invertito e proposto.
Un esercizio interessante.
I nostri cervelli cominciano a ronzare e ronzare... e dopo una mezz'ora buona di scarabocchi, te cos'hai pensato, scusa... sai mica com'è fatta una formica, boh ci provo!, usciamo da  scuola con enormi nuvole bianche sopra le teste.
Nessuno può vederle, ma noi sappiamo benissimo cosa c'è dentro!

... continua...


Le puntate precedenti:

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