IntervARTista 12° - Paper Leaf

Dodicesima IntervARTista! E non è un pesce!
In quale mondo curiosiamo oggi?


Un mondo di carta e preziosità, tra i gioielli creati da Elisa, in arte Paper Leaf!

Interv(ART)ista
Tot. domande a Paper Leaf 
copyright di Paper Leaf
 
Chi sei e cosa fai? Dai un nome a Te e alla tua Arte.

Sono Elisa, in "arte" Paper Leaf e in questo momento della mia vita professionale, realizzo bijoux in carta.
Sono una ex-illustratrice, ex-decoratrice, ex-graphic designer e tutte queste ex che coabitano nella mia testa hanno dato vita a Paper Leaf.
Come progetto, insomma, si avvale di varie e validissime figure professionali! 
Non amo parlare di me come "creativa" (parola decisamente sfruttata e di cui molti si fregiano immeritatamente), preferisco definirmi una buona artigiana della carta o meglio ancora, una Paper Designer. In fondo, viste le varie ex coinquiline, la carta è l'elemento comune a tutte.
 
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Come illustratrice ho imparato a conoscere le carte naturali, quelle materiche, quelle porose e ruvide da acquerello o le liscissime da aerografo.
Come decoratrice ho imparato a utilizzare carte da lavoro, più grossolane e resistenti, ma anche carte speciali da parati, e ho iniziato ad usare i materiali pittorici in modo meno accademico.
Infine, come graphic designer ho acquisito una conoscenza tecnica delle carte, le grammature, la differenza tra le finiture e la caratteristiche che possono determinarsi in base alla scelta di una carta piuttosto che ad un'altra, le tecniche di stampa che prevedono effetti 3D e così via.
Senza dimenticare che, grazie a quest'ultima vita professionale, ho affinato le mie conoscenze delle fustelle e del packaging, cosa che mi permette di progettare anche tridimensionalmente. 
 
copyright di Paper Leaf
 
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Perché lo fai? Quando e come hai cominciato?
 
Lo faccio perché mi diverte, mi piace, mi realizza e mi gratifica.
Mi sembra quasi lo sbocco naturale dei vari percorsi lavorativi che ho affrontato finora: unisce le capacità manuali con le conoscenze tecniche, il tutto sulla base del mio background di studi classici, di storia dell'arte e storia dell'illustrazione.
 
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Posso dire che gli studi che ho fatto mi hanno coadiuvato dal punto di vista culturale e tecnico, ma certamente quel che faccio ora non è assolutamente in linea con quello che ho studiato!
Per quanto ne so non esiste una scuola o un corso che insegni tecniche relative alla realizzazione di bijoux in carta, anzi, finora le tecniche che ho utilizzato sono "farina del mio sacco", nel senso che le ho messe a punto personalmente. Sicuramente nel mondo ci saranno altri che le utilizzano, ma per quanto abbia cercato, soprattutto in internet, non sono riuscita a trovare nessun omonimo di tecnica!
Da quando?
Più o meno 3 anni. Nel senso che sono circa 3 anni che realizzo, in modo sistematico e con un progetto più definito, bijoux in carta. Ci tengo a precisare che la carta che utilizzo non è di riciclo ne' di riutilizzo, perché le tecniche che ho sviluppato non mi danno buoni risultati usando carte di riviste o di giornali.
Utilizzo quasi esclusivamente carte e cartoncini da Belle Arti, eccezion fatta per la realizzazione delle paper beads, per le quali utilizzo carte patinate e carte da pacchi.
 
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Perché la carta?
Perché, a parte essere il materiale che mi accompagna ormai da 15 anni e che conosco meglio di me stessa, è un materiale povero, o meglio un materiale considerato povero, senza valore e per di più delicato.
É quindi il materiale perfetto per poter dimostrare che la bellezza risiede non tanto nella preziosità del materiale stesso, quanto nella lavorazione e nella progettazione che c'è dietro alla realizzazione di un pezzo. 
 
Dove e come? Ci presenti il luogo in cui crei e gli strumenti/la tecnica che usi?
 
Lavoro nel mio studio/laboratorio domestico che non è null'altro che una stanza dove regna il caos più totale e dove ho colonizzato ogni singolo pezzetto di superficie disponibile, combattendo con il mio compagno un Risiko dove invece della Kamchatka si conquistano scaffali e spazio sulle scrivanie (sarebbe anche il suo studio/laboratorio, ma non stiano qui a rimarcarlo). C'è così tanto disordine che a volte perdo gli oggetti con cui sto lavorando, semplicemente appoggiandoli sul tavolo da lavoro…
 
copyright di Paper Leaf e del suo Assistente
 
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Per quanto riguarda i materiali che uso è presto detto: carte assortite, neuroni (tanti), bisturi, cutter vari, il mio ventenne piano da taglio verde, colla, il mio fido Mac e un piano da taglio adesivo per il paper cutting.
Come plus e in base a ciò che realizzo posso usare anche vernici protettive specifiche per foglia metallica e per carta, foglia metallica imitazione oro e una serie di strumenti "alternativi" che mi sono inventata e ho realizzato per esigenze o effetti particolari.
 
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Non uso una particolare tecnica, ma lavoro al contrario… nel senso che prima progetto e poi cerco il modo di realizzare il pezzo progettato.
In questo modo sono nate alcune "tecniche" che ho poi affinato e che continuo a utilizzare, magari mescolandole tra di loro o modificandole di volta in volta in base alle esigenze del momento. 
 
Chi? Colleghi, clienti, datori: rapporti lavorativi?
 
Per ora nessun rapporto lavorativo, nel senso che realizzo i miei pezzi in assoluta autonomia e, sempre in autonomia, continuo il mio lavoro ufficiale di graphicdesigner free lance (quello che mi serve per la sopravvivenza, insomma!). 

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I clienti, anzi le clienti, sono una fonte continua e costante di gratificazioni e complimenti, non mi sono mai sentita tanto apprezzata… infatti il mio amor proprio ha messo su una 15ina di chili e se ne va in giro gonfio e tronfio come un piccolo tacchino felice!
 
Bianco/Nero: qual è l’aspetto più piacevole e quale il più noioso/brutto/antipatico della tua arte?
 
L'aspetto piacevole è sicuramente la progettazione. Adoro disegnare e, grazie a questa nuova avventura, sto riprendendo quella mano da illustratrice che avevo perso dopo tanti anni di progettazione grafica sul Mac.
 
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La parte noiosa è nelle pause, fisiologiche, di lavorazione. Ad esempio quando “metto in forma” i miei pezzi, sia che li metta sotto torchio sia che li metta in piega curva forzata, bisogna che rimangano fermi fino a completa asciugatura, il che significa almeno 8 ore. O tra una stesura di vernice protettiva e l'altra…
Insomma, la normale routine che però utilizzo per iniziare nuovi pezzi!
 
Dove vai? Quale sono i prossimi obbiettivi/progetti?
 
Vorrei andare verso un negozietto tutto mio, dove esporre anche i lavori di altre artigiane.
Causa eventi socio-economici che ci coinvolgono sempre più pesantemente, temo rimarrà IL sogno nel cassetto, ma non dispero!
 
Ci mostri la creazione, secondo te, meglio riuscita o che meglio ti rappresenta?
 
In realtà non c’è IL pezzo Paper Leaf, ma una serie di creazioni che raccontano l’evoluzione, la ricerca, il percorso che ho intrapreso.
Ogni “serie” rappresenta uno step di crescita, un segmento del percorso, una parte del tutto.
 
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Tra questi, c’è sicuramente la serie Wave, che ho declinato in tantissime combinazioni di pietre e dorature, ma anche la serie The intersections che rappresenta il mio periodo “architettonico”.
Per finire con l’ultima nata, la serie Arabesque, nata casualmente e che è diventata foriera di grandissime soddisfazioni. 
 
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Dove possiamo trovarti?
 
Sono un vecchio gatto pigro, non fatemi uscire più del dovuto!
Scherzo, ma per quest’anno ancora niente in programma. Ci sarà qualche domenica al CheapwaBrunch'n'Market e all’Happy Sunday Market, entrambi qui a Roma, ma per il resto non ho ancora pianificato nulla per il 2013.
Per non perdere nulla di Paper Leaf, si può sempre seguire il blog e la pagina Facebook per eventuali date e novità, Issu per i cataloghi da sfogliare, la vetrina Blomming per lo shopping e Pinterest per le ispirazioni! 
 
 
Un poroso e dorato Grazie a Elisa, per la partecipazione e per avermi permesso di pubblicare le foto delle sue creazioni (e di uno dei suoi due fedelissimi assistenti)!
 
Buona Creatività!
 

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