IntervARTista 7° - Simona Sanfilippo

Eccoci con il settimo incontro artistico!


Oggi incontriamo Simona, appassionata creativa, illustratrice e viaggiatrice!

Interv(ART)ista
Tot. domande a Simona Tissi Sanfilippo
Copyright di Simona Sanfilippo

Chi sei e cosa fai? Dai un nome a Te e alla tua Arte.
Ciao, sono Simona e faccio l’illustratrice di libri per l’infanzia.
Nel tempo libero amo cucire: è il mio passatempo sereno.
Tengo moltissimo al mio “nickname” Tissi, poiché rappresenta perfettamente la mia essenza e la mia semplicità.
Adoro definire la mia piccola arte come un mondo onirico fatto di incantamenti ed emozioni.
Le mie illustrazioni sono fondamentalmente questo: emozione e colore, prima ancora che tecnica o prospettiva.
Forse anche il cucito risente di ciò e la mia “produzione” è legata a forme semplici con pochi piccoli particolari.
Insomma, sono una persona tranquilla, per nulla chiassosa, e questo si riflette in tutte le mie “forme d’arte”.

Copyright di Simona Sanfilippo
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Perché lo fai? Quando e come hai cominciato?
Mmm... ci sono mille perché al mestiere dell’illustratore ma, nel mio caso, su tutti vince il fatto di poter esternare sentimenti ed emozioni.
Essendo io una persona riservata e silenziosa posso usare il disegno come mezzo per omunicare, oltre al fatto di poter vivere di un’attività che sta a metà strada tra il reale e il sogno. Il disegno mi ha sempre affascinata, sin da bambina, quando dipingevo a olio con mio padre.
Crescendo ho continuato a dipingere, realizzando copie di quadri di Monet e Van Gogh per mia madre che ama molto la pittura.
Alle superiori ho studiato grafica pubblicitaria per “avere un mestiere” ma dopo la maturità ho capito che quel mondo piuttosto “freddo” non faceva per me.
Così, per un paio di anni successivi, ho frequentato corsi serali di disegno, copia dal vero, tecniche pittoriche e fumetto.
Un giorno, infine, mia madre mi ha proposto lo IED (istituto europeo di design) e io ho optato per il dipartimento d’illustrazione, quello più affine al mio “sentire”.
In realtà tutti i corsi dello IED sono meravigliosi e sarebbe bello avere molte vite per provarli tutti :)
Grazie alla ricchezza degli studi precedenti sono entrata direttamente al secondo anno e ho conseguito il diploma di laurea in “illustrazione editoriale”, ovvero l’illustrazione di libri, principalmente per l’infanzia.
Gli anni dello IED sono stati stupendi, pieni di creatività e di crescita.
C’erano corsi di percezione visiva e prospettiva, di fumetto, di disegno anatomico, d’illustrazione naturalistica, d’infanzia e pubblicitaria. Frequentavo e disegnavo dal mattino fino a sera, in un ambiente pieno di persone creative a livelli differenti.
Immaginatevi di essere lì a progettare un libro per bambini mentre i ragazzi seduti accanto a voi studiano modellini di automobili, costumi teatrali, loghi per aziende, inquadrature fotografiche e via così.
Per me è stato il massimo, un giardino fertile costantemente nutrito da stimoli creativi, novità e idee.
Dopo la tesi ho lavorato per alcune aziende come visualizer e illustratore, ma sempre nel settore grafico. Nel frattempo frequentavo corsi estivi d’illustrazione con illustratori italiani e stranieri. Partecipavo a concorsi d’illustrazione, visitavo la fiera di Bologna cercando di capire come dare un senso a questo amore che avrei voluto diventasse anche un mestiere.
Ci sono voluti diversi anni per imparare a preparare un buon portfolio, a creare un paio di progetti libro “fisici” con cui presentarsi agli editori e a realizzare i primi libri “pagati” con cui uscire nel mondo del lavoro.
Questa penso sia stata la fase più dura perché ci vuole molta tenacia, non bisogna lasciarsi scoraggiare dalle risposte negative e dal mondo esterno “normale” che vede in te un alieno lanciato verso qualcosa di non tangibile, non raggiungibile e forse neppure comprensibile.
Devo ammettere che, nonostante tutte le fatiche, ho sempre avuto mia madre dalla mia parte e il suo sostegno è stato prezioso. Lei ha sempre creduto in me e, nel momento in cui la sua fiducia verso questo mestiere così “strambo” è venuta a cedere, mi sono fatta forza e ho racchiuso le mie energie in un ultimo slancio: ho deciso che avrei dedicato un ultimo anno all’illustrazione e poi, se non ci fossero stati risultati, avrei abbandonato del tutto alla ricerca di un lavoro comune.
Evidentemente il nostro destino è più segnato di quanto pensiamo poiché, proprio quell’anno, ci sono state per me le migliori evoluzioni.
Grazie a un carissimo amico web designer ho creato il mio primo sito, grazie a un illustratore dall’animo gentile ho trovato la forza di tornare alla fiera di Bologna con uno spirito positivo e grazie al destino ho incontrato il mio futuro agente.
Da lì è stato tutto un crescere, in ogni senso.
L’agenzia è a Londra, si parla inglese ogni giorno fin dal mattino, nel bene e nel male. Sono gentili e molto attivi.
Dopo il primo anno, in cui ho realizzato un portfolio più adatto al mercato, è arrivato il primo contratto dalla Evans Brothers seguito poi da molti altri, tutti in fila.
Ho perso il conto, devo essere sincera.
Nel frattempo però non ho abbandonato il mio vero amore, la Francia, e ho continuato a proporre progetti anche a loro, autonomamente.
Qualcosina è nato ma, badate bene, da soli si fa molta più fatica.
Si deve creare il progetto, ci si deve presentare, si deve leggere MOLTO BENE il contratto, poi si deve lavorare e infine si devono rincorrere i pagamenti.
Tutto lavoro che generalmente spetta all’agenzia.
Anche qui in Italia ho fatto qualcosina da sola ma, purtroppo, il nostro paese ha una bassa considerazione di questo mestiere e spesso si finisce per lavorare quasi gratis o si prendono fregature “indimenticabili” che spero di cuore non vi accadano mai!


Copyright di Simona Sanfilippo

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Dove e come? Ci presenti il luogo in cui crei e gli strumenti/la tecnica che usi?
Lavoro a casa, ho una bella stanza luminosa adibita esclusivamente a Studio.
Se si vuole lavorare tanto bisogna essere aperti a più tecniche (tradizionali e digitali) e a più generi (disegno più o meno realistico).
Personalmente amo e utilizzo l’acrilico su carta, versatile e pratico, e prediligo il disegno più onirico, le forme che si discostano un po’dalla realtà.
Per esigenze di lavoro però utilizzo anche l’acquerello e il colore digitale e devo sottostare, a volte, alla richiesta di un disegno “più commerciale”.


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Chi? Colleghi, clienti, datori: rapporti lavorativi?
Ho diversi carissimi colleghi, molto bravi nel loro campo e sempre disponibili a un consiglio in caso di bisogno.
In questo ambiente è fondamentale non isolarsi e ricordare che lo scambio reciproco di informazioni e suggerimenti non va visto come una perdita.
É sciocco pensare in modo concorrenziale-negativo.
Bisogna sempre guardare, studiare, imparare e condividere.
Nessuno ci porterà via il lavoro perché ciascuno di noi è unico e perché non tutti i contratti vanno bene per noi.
I miei contatti con l’agenzia sono ottimi e, generalmente, anche quelli con i clienti stranieri. Quando qualcosa non va (il che a volte accade), l’agente mi appoggia sempre e trova un accordo con il cliente.
Quando lavoro da sola è più difficile. Ci vuole molta forza e diplomazia per affrontare i clienti, dimostrando che si sta lavorando come tutti e che si merita rispetto come ogni professionista.
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Bianco/Nero: qual è l’aspetto più piacevole e quale il più noioso/brutto/antipatico della tua arte? Aspetti piacevoli in questo lavoro ce ne sono diversi, il migliore secondo me è il fatto di poter creare ogni giorno. La fase creativa iniziale è molto ricca e si evolve ogni volta apportando nuove conoscenze. In pratica non si smette mai d’imparare, a più livelli.
Si affina una tecnica, se ne impara una nuova o la si piega in base alle necessità.
Si imparano parole (straniere) nuove, storie sconosciute o versioni differenti di fiabe già in nostro possesso.
Inoltre ogni nuovo libro è un nuovo cliente, un nuovo gruppo di persone con cui rapportarsi, un nuovo target e una differente fetta di mercato con cui fare i conti.
I rapporti umani all’estero sono più considerati che da noi. In fin dei conti questo lavoro è fatto anche di emozione e di anima. Se si lavora un ambiente sereno è meglio per tutti, soprattutto quando si devono fare i conti con tempi di consegna stretti e con problematiche legate agli aspetti pratici del lavoro.
Fare l’illustratore significa anche gestire pressione e stress, magari per lunghi periodi, e questo penso sia un aspetto positivo perché si impara a gestire meglio la propria vita in generale.
Quanto ai lati negativi… ce ne sono tanti: in primis il fatto di non avere un lavoro “sicuro” nel senso comune del termine. Non si ha lo stipendio tutti i mesi, non si ha la “certezza” e ci si deve fare carico di molte responsabilità.
La lista sarebbe ancora lunga ma diciamo che, nella pratica, il momento più noioso del lavoro è fare le scansioni e le revisioni.
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Dove vai? Quale sono i prossimi obbiettivi/progetti?
Al momento lavoro a sei libri, sei volumi del Nuovo Testamento, per bambini.
La consegna finale sarà a maggio 2013 e poi vedremo.
Negli ultimi due anni ho lavorato tantissimo e con poca sosta e quindi avrei bisogno di far riposare il cervello. Vedremo cosa porta la primavera, altrimenti riposerò d’estate e se ne riparlerà in autunno. Sono serena, non ho fretta o smania.
In cantiere ho due progetti libro francesi, due cose personali che richiedono tempo (che al momento non ho) e che spero prima o poi di pubblicare.Dove vai? Quale sono i prossimi obbiettivi/progetti?Non penso di avere creazioni meglio riuscite, per il semplice fatto che la mia costante evoluzione e il mio senso critico mi fanno sempre guardare oltre.
Lascio a voi il piacere di scegliere, in ogni mio lavoro c’è sempre qualcosa di me, anche involontariamente, e ciascuno può amare o meno certi dettagli.
L’importante è che il guardare vi susciti un’emozione.
Copyright di Simona Sanfilippo

Dove possiamo trovarti?Ho un sito web con i miei lavori: www.tissi.altervista.org
Un blog di viaggi, foto e creazioni personali: www.incantamenti.blogspot.com
Infine, un piccolo shop di cucito handmade: tissipostcardsandcrafts.blogspot.it

Un enorme Grazie a Tissi, per la partecipazione e la condivisione e per avermi permesso di pubblicare le sue bellissime creazioni (e davvero: fatevi un giro sui suoi blog, meritano!)
Buona Creatività!

Commenti

  1. Io conosco già Tissi e le sue fatate illustrazioni, ma questa intervista è molto interessante: l'artista racconta a cuore aperto il suo persorso e il suo modo di essere con partecipazione e sincerità!
    Grazie Ilaria per questa Intervartista!

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  2. Grazie Cristina della visita e del bel commento :)
    E Simo è bravissima! Meritava un intervARTista!

    Ila

    RispondiElimina

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